Siamo di nuovo ne La Repubblica su un matrimonio che ha fatto Clarissa in Puglia

E’ un piacere leggere ne La Repubblica l’articolo “ Un matrimonio tra uguali” scritto da Concita de Gregori su una nostra cerimonia.

Era la nostra Clarissa a fare la celebrante a questo matrimonio.

Foto di Umberto Lopez


Ho assistito domenica al più bel matrimonio che abbia mai visto. Forse dipende dal fatto che amo la sposa incondizionatamente ma non credo: era davvero un rito laico meraviglioso colmo di parole mai sentite, la luce e il vento chiari, la felicità di tutti – nella sorpresa – scintillante e palpabile. Che un matrimonio – la liturgia - possa essere sorprendente dipende da chi lo celebra, ed è così che ho scoperto che Clarissa Botsford (la conoscevo come traduttrice eccellente) fa anche questo: allestisce cerimonie “su misura” dei protagonisti dedicando loro molto tempo.





Siamo in Venerdì di Repubblica!

Siamo orgogliosi di essere presenti in un articolo sui celebranti e su Federcelebranti nella rivista Venerdì di Repubblica (numero 1783, 20 maggio 2022). Clarissa viene intervistata e ci sono foto con lei e con Sarah!

“Il nostro compito”, spiega Clarissa Botsford, “è trovare la forma e le parole giuste per esprimere emozioni e pensieri dei nostri committenti…veicolare quello che è il loro ricordo della persona che non c’è più, l’amore viene inteso dall’uno e dall’altro dei due sposi..”

Siamo in Donna Moderna in un articolo sul lavoro dei celebranti

In un bell’articolo in Donna Moderna (28 ottobre 2021) la nostra Clarissa viene intervistata per parlare della figura del celebrante.

«Noi siamo quelli che aiutano gli altri a trovare le parole» sintetizza Clarissa Botsford, celebrante dal 2013 e docente di Federcelebranti, associazione che rappresenta e forma queste figure in Italia. «Rispondiamo a un bisogno che è antico quanto l’uomo, quello di contrassegnare con un rituale gli eventi più importanti della nostra vita».

Inoltre, l’articolo ha questa bellissima foto, fatta dalla fotografa Valeria Mameli, di Sarah con la coppia Federica e Andrea!

In piedi o seduti? Non ci sono regole, è il vostro matrimonio: decidete voi dove e come volete posizionarvi!

In un matrimonio tradizionale in Italia, che si tratti di una cerimonia religiosa o civile, le coppie di solito stanno o siedono con le spalle agli invitati, di fronte al sacerdote o all'officiante. Se non è la coppia ad esprimere chiaramente alla location o al wedding planner di volere una cosa differente di solito è così che vi posizioneranno. Ma in questo modo non potrete vedere le reazioni dei vostri ospiti e non riuscirete ad interagire con loro! E anche loro si perderanno l'emozione sui vostri volti (e credo sia la cosa che incuriosisca ed emozioni di più!). Tuttavia, in un matrimonio guidato dal celebrante, non ci sono regole: come per ogni altro aspetto del vostro matrimonio, siete totalmente liberi di decidere cosa è meglio per voi. Ecco alcuni suggerimenti sul posizionamento della coppia che possono rendere l'esperienza della vostra cerimonia di matrimonio perfetta per voi e per i vostri ospiti.

Photo by Inesse Handmade Photography. Wedding Planner: Mediterranea Wedding and Flowers

Una possibilità semplice ma emotivamente molto potente è stare in piedi, o seduti, uno di fronte all'altro in modo da poter vedere e sentire le emozioni dell’altro, i suoi sorrisi e le sue lacrime. Questa posizione vi permette anche di girarvi leggermente verso i vostri invitati e includerli in quello che state vivendo. Potete quindi rivolgere nuovamente lo sguardo l'uno all'altro nei momenti più carichi di emozione ed initimità, come lo scambio delle promesse personali o durante un particolare rituale.

Photo by Monica Leggio. Venue: Villa Pianciani (Spoleto, Umbria). Wedding Planners: Bianco Antico & Laura Bravi Events. Celebrant: Sarah

Photo by Monica Leggio. Venue: Villa Pianciani (Spoleto, Umbria). Wedding Planners: Bianco Antico & Laura Bravi Events. Celebrant: Sarah

Photo by Stefano Mauri. Venue: Castello di Trisobbio (Gavi, Piemonte). Celebrante: Giulia.

Seduti o in piedi? È un'altra decisione da prendere e dipende dalla durata della cerimonia e dalla posizione in cui vi sentite più a vostro agio. Sedersi può essere una buona opzione se avete intenzione di coinvolgere altre persone nella cerimonia con letture, musiche o discorsi. Se decidete di sedervi, potete mettervi vicini e leggermente obliqui in modo da poter sia seguire il celebrante sia vedere e interagire con gli ospiti. Naturalmente, se scegliete questa opzione, vi alzerete per la parte delle promesse e per lo scambio degli anelli. Non ci sono regole ferree nemmeno su chi deve stare a destra e chi a sinistra. Tradizionalmente, lo sposo era a destra dello sposo, in modo che la sua mano fosse libera per prendere velocemente la spada e difendere la sua sposa. Nel matrimonio ebraico invece la sposa sta alla destra dello sposo sotto la Chuppah. In un matrimonio guidato da un celebrante, potete scegliere voi. Uno dei due sposi potrebbe pensare di avere un aspetto migliore nelle foto su un lato piuttosto che sull'altro. Ancora una volta, è il vostro matrimonio, quindi dovete decidere voi. Allo stesso modo, gli ospiti non devono necessariamente sedersi in due corridoi diversi. Potete incoraggiarli a mescolarsi se preferite. Oppure pote far disporre le sedie a semicerchio attorno al focus della scena (voi e il celebrante), specialmente in un matrimonio con poche persone.

Photo by Sotiris Tsakanikas. Wedding Planner: Each Other Weddings Events. Venue: Locanda del Prete, Umbria

Un'altra piccola variazione può davvero rivoluzionare la cerimonia: il celebrante può essere posizionato un po’ distante dalla coppia, per l'intera cerimonia o per parti di essa, in modo che i vostri ospiti - e soprattutto i fotografi - abbiano voi e solo voi nel mirino, con nient'altro nell’obiettivo. Il celebrante ad esempio può stare da un lato, non troppo lontano, in modo da poter mantenere il contatto visivo con lui/lei e ascoltare le sue parole. Qualunque cosa voi decidiate di fare, è importante che sia una vostra decisione. Il celebrante dovrebbe essere flessibile ed aperto a valutare con voi tutte le opzioni aiutandovi a considerare i vantaggi e gli svantaggi delle diverse possibilità.

Photo by Luca Concas. Macerata. Celebrante: Giulia.

MATRIMONI CON I BAMBINI!

E i bambini?

Avete mai pensato a quanto può essere bello coinvolgere i bambini presenti alla vostra cerimonia di matrimonio? Di certo è importante prendere in considerazione l’età e il carattere per essere sicuri di non incappare in imprevisti. Si può anche affidare ai più grandi la responsabilità di guidare i più piccolini.

In questo video di un romanticissimo matrimonio in spiaggia celebrato da Sarah, i due nipotini della coppia sono incaricati di portare le fedi nel momento dello scambio degli anelli. Quando i bimbi sono piccolini – ma almeno in grado di camminare – affidare loro un compito così centrale è sicuramente un modo per coinvolgerli, farli sentire importanti e allo stesso tempo dare alla cerimonia un tocco originale ed allegro.

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Anche questa coppia hanno deciso di affidare questo ruolo importante ad un elegantissimo piccolo ospite, il nipote dello sposo!

Ci sono dei momenti in cui l’intervento dei bambini oltre ad essere emozionante può diventare funzionale alla cerimonia stessa. Guardate qui:

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ad esempio in questa foto gli ospiti più piccoli, durante un matrimonio in doppia lingua, si stanno occupando di ditribuire la traduzione delle promesse per gli ospiti inglesi: un tempo “morto” che viene così trasformato in sorrisi e belle foto.

Molto frquente è la scelta di nominare paggetti e damigelle durante l’entrata degli sposi: chi annuncia l’arrivo della sposa, chi tiene il velo, chi sparge i fiori, chi porta gli anelli. Un’ altra idea molto carina è quella di incaricarli della distribuzione dei sacchetti del riso al termine della cerimonia.

Se poi siete proprio voi sposini ad avere dei figli, noi celebranti di Passaggi, consigliamo vivamente di renderli parte di questo momento così importante per tutta la famiglia, anche per loro!

Ph. Emanuele Fumanti

Ph. Emanuele Fumanti

Qui ad esempio potete prendere esempio da questi due bimbi che stanno aiutando a fare il “ring warming”, il riscaldamento degli anelli. Passano tra gli invitati di fila in fila, tenendo ognuno un capo del nastro che passa dentro alle due fedi: in questo modo tutti gli ospiti fanno scorrere gli anelli tra le loro mani riscaldandoli con il loro affetto e il loro calore subito prima dello scambio delle fedi.

Se invece scegliete il rito della sabbia…. perché non prevedere un colore apposta per i vostri figli. Oltra al significato simbolico, anche l’effetto estetico sarà ancora più bello!

In questa ultima foto le due figlie dello sposo – già quasi adulte – stanno innaffiando l’ alberello piantato dalla coppia come simbolo del loro amore e del loro contributo alla bellezza del mondo.

Un compito perfetto anche per i più piccini!

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Lo stile si vede dall'inizio: l'entrata degli sposi già ci parla del loro amore e del loro matrimonio!

La camminata lungo la navata della chiesa, accompagnata da tuo padre, mentre tutti gli ospiti sono girati a guardarti, è probabilmente la prima cosa che ti immagini quando pensi all’entrata del tuo matrimonio. E all’altare il tuo sposo che ti aspetta e a cui tuo padre ti “regalerà”, come simbolo del tuo passaggio da figlia a sposa. Sicuramente siamo tutti legati a questa sequenza classica rappresentata da sempre nella maggior parte dei cartoni dell’infanzia e dei film che abbiamo visto nella nostra vita.

Ma non è detto che dovrai mantere tutti questi elementi, nel tuo matrimonio sarai tu a scegliere – già a partire dall’entrata – quali gesti sono importanti per te. La cosa più importante di una cerimonia personalizzata, scrupolosamente preparata insieme al tuo celebrante professionista, è che la forma e il contenuto della cerimonia siano perfettamente allineati e riflettano CHI SEI IN COPPIA.

Prendiamo come esempio questo ingresso celebrato da Giulia al Castello Orsini: Brittany e Louis volevano creare un tono allegro e divertente fin dall'inizio. Allo stesso tempo, Brittany voleva dare a suo padre un ruolo da protagonista perché aveva sempre avuto quel sogno romantico di essere accompagnata all’”altare”. Questo è stato il risultato coinvolgente che hanno ottenuto scendendo le scale medioevali del castello: un ingresso simpaticissimo con gli ospiti che guardano stupiti dai loro posti, accompagnati dalla musica rock scelta appositamente per rappresentare il loro amore! Perché non osare?

In un altro matrimonio, la tradizione viene proprio messa da parte, ma il risultato è sempre profondamente romantico perché rappresenta visivamente un forte senso di famiglia. Valentina e Salvatore si sono sposati in un giardino in modo totalmente anticonvenzionale in Cilento, con Sarah come celebrante. Poiché al momento del matrimonio gli sposi avevano già due figli volevano coinvolgerli nella cerimonia...ecco come hanno fatto: Valentina è entrata con i suoi due bimbi e tutto un corteo di bambini e dopo è entrato anche Salvatore. Gli ospiti erano seduti su balle di fieno in un cerchio d'amore che li avvolgeva e li proteggeva, mentre due amiche e colleghe di canto di Valentina accompagnavano l’entrata cantando dal vivo. Come puoi vedere, è stato davvero un momento emozionante ma pieno di divertimento.

Di seguito invece un esempio di come si possano unire perfettamente tradizione e personalizzazione nella scelta dello stile per la tua cerimonia. Alessia e Alessandro, una coppia romana insieme sin dal liceo, volevano un matrimonio diverso. Dopo essersi confrontati con Sarah, la loro celebrante, si sono recati in una location sulla spiaggia e hanno creato un “corridoio” che Alessia poteva “percorrere” con suo padre. Alessia ha scelto la canzone e l'ha tenuta segreta ad Alessandro che l’ha sentita solo il giorno stesso e nel vedere la sua raggiante sposa venirle incontro si è commosso perché era una delle “loro canzoni”. Questo è il bellissimo risultato, completo di un romantico tramonto!

Infine, una coppia potrebbe voler fare il proprio ingresso nuziale insieme, mano nella mano, uniti sin dall'inizio. In questa breve clip puoi vedere Lucilla e Stefania che si fanno strada insieme verso attraverso gli ospiti.

Non dimenticate che ogni parte del vostro matrimonio può essere personale e significativo!

Matrimoni bilingue: tante idee e spunti per coinvolgere tutti gli ospiti!

Lavorando in Italia celebriamo molti matrimoni in doppia lingua, italiano e inglese: a volte uno dei due sposi è italiano e l'altro di un paese di lingua inglese (o la loro lingua condivisa è l'inglese); altre volte, entrambi sono italiani ma vivono e lavorano all'estero e quindi vogliono includere nella loro cerimonia anche gli ospiti internazionali.

In questi casi, lavoriamo insieme alla coppia per creare un matrimonio bilingue e farlo nel migliore dei modi. Ci sono varie possibilità ed è una buona idea valutare tutte le opzioni prima di iniziare a creare la cerimonia con il tuo celebrante.

Il ruolo del celebrante

Molte coppie ci chiedono di scrivere il testo in entrambe le lingue e officiare l'intera cerimonia alternando le due: dopo un'introduzione in italiano, viene poi pronunciata in inglese e così via per ogni parte della celebrazione. In questo caso il rischio – soprattutto se la cerimonia è ricca di momenti, passaggi e letture - potrebbe rendere la cerimonia un po' troppo lunga e, per coloro che comprendono entrambe le lingue, potrebbe risultare ripetitiva.

Per evitare questo effetto di “traduzione consecutiva”, il celebrante può accogliere tutti in entrambe le lingue, e poi intrecciare le altre parti della cerimonia in inglese e in italiano ma non in una traduzione esatta. Ad esempio, nella Love Story (che è spesso l'elemento più personale e dettagliato della cerimonia) il celebrante può usare entrambe le lingue in modo che tutti gli invitati possano seguire la storia ma senza dover ascoltare ogni dettaglio due volte, o ridere per due volte alla stessa battuta. Questa è una grande sfida per il celebrante, una sfida che affrontiamo con piacere! - ma di solito ha molto successo.

In entrambi i casi, consigliamo di alternare frequentemente le due lingue in modo che gli ospiti non debbano rimanere per lunghi periodi senza capire nulla.

Un terzo modo - soprattutto se sono in pochi ospiti a non capire la lingua principale – potrebbe essere usare la “seconda” lingua per il benvenuto e per la presentazione finale della coppia. (In realtà l'abbiamo fatto in molte lingue diverse, anche in quelle che non parliamo, ma è sempre bello imparare a pronunciare una breve frase!). In questo caso, di solito consigliamo di stampare una traduzione di tutta la cerimonia per gli ospiti stranieri che potranno così leggere e seguire quello che sta succedendo!

Questo possibilità viene spesso utilizzata anche per altre parti della cerimonia, come per esempio le letture: abbiamo organizzato diversi matrimoni bilingue in cui la coppia sceglie una lettura in inglese e una in italiano e vengono fornite le traduzioni.

Le promesse

Il momento delle promesse può essere la parte più difficile di un matrimonio bilingue. Quello che di certo si deve evitare è che gli ospiti possano leggere le promesse prima di ascoltare le parole degli sposi! Per questo motivo non è una buona idea inserirli in alcuna traduzione che venga data agli ospiti prima della cerimonia.

Allora come fare?
Un primo modo è scrivere le loro promesse in una combinazione di entrambe le lingue. Ad esempio, Federica e Andrea hanno scelto di farlo perché, anche se sono entrambi italiani, vivono una vita internazionale. Sentivano che usare un po’ di inglese nelle loro promesse rifletteva la loro essenza e il loro amore, e non importava che non tutti potessero seguire ogni parola.

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Un’altra opzione è distribuire le promesse in forma scritta appena prima che la coppia le pronunci, che è quello che hanno scelto di fare Beatrice e Francesco: questo può essere un bel modo per coinvolgere i bambini a cui può essere affidato il compito distribuire agli ospiti i foglietti con le promesse. Naturalmente, questo implica che il celebrante li abbia precedentemente tradotti e li abbia tenuti lontani da tutti fino a quel momento.

Infine un altro modo che abbiamo trovato molto toccante è che ogni sposo pronuncia le promesse nella lingua dell'altro. Questo è ciò che Nicoletta e Dàire hanno scelto di fare quando si sono scambiati gli anelli. Ascoltare la sposa parlare allo sposo nella sua lingua, e viceversa, davanti alle loro famiglie e amici di entrambi gli ambienti, è stato un momento molto romantico ed emozionante e ha sicuramente mostrato il loro impegno ad accettare la lingua e la cultura dell'altro, coinvolgendo le loro nuove famiglie.

Clip taken from videography by Diego Mercadante. Venue: Villa Trebazia. Wedding Planner: Amoretti Weddings

Matrimonio intimo: i vantaggi di avere pochi invitati

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I matrimoni intimi – micro wedding in inglese – per ovvi motivi sembrano essere diventati la nuova moda del 2020, ma in realtà molte coppie già prima sceglievano questa forma di matrimonio in cui solitamente non sono presenti più di 20 o 30 invitati.

Come celebranti abbiamo officiato numerosi matrimoni in cui erano presenti solo le persone più vicine agli sposi e a partire da queste esperienze possiamo raccontarvi perché a volte questo tipo di cerimonie sono preferibili rispetto ai tradizionali matrimoni più numerosi e articolati.

L’essenza attorno alla quale ruota tutta la cerimonia del matrimonio, è costituita dai due sposi in piedi uno di fronte all’altro che si promettono di impegnare e donare le proprie vite l’uno all’altro. Un matrimonio intimo può essere molto coinvolgente e di forte impatto perché le persone presenti sono le più legate alla coppia e anche perché la situazione permette una maggiore vicinanza fisica e un raccoglimento attorno a questo momento speciale.

Inoltre è anche probabile che gli invitati partecipino maggiormente anche nella fase di preparazione. Ad esempio, il giorno del matrimonio di Silvia e Elliot, quando sono arrivata qualche ora prima della cerimonia, ho trovato i loro amici e parenti che sistemavano le sedie e allestivano le composizioni floreali.

È anche più semplice coinvolgere tutti gli ospiti in rituali simbolici come “il riscaldamento dell’anello” o nel creare tutti insieme un cerchio intorno agli sposi in cui ci si può guardare negli occhi ed entrare in profonda connessione. Alcune coppie, specialmente quelle timide o riservate possono trovare il matrimonio tradizionale con molta gente troppo confusionario e invadente, possono sentirsi in imbarazzo ad essere il centro dell’attenzione di una platea così ampia. Per loro i micro wedding possono essere la soluzione ideale.

Per molte coppie inoltre, avere meno invitati di cui doversi preoccupare significa un minore stress durante la fase di preparazione e a maggior ragione il giorno del matrimonio in cui le emozioni si amplificano esponenzialmente; significa anche che possono dedicare maggiore tempo ad ogni ospite.

Anche il costo può essere una ragione per cui scegliere un matrimonio più ristretto; alcuni sposi in questo modo possono anche permettersi di utilizzare una parte del loro budget per organizzare e regalare ai loro ospiti una permanenza di qualche giorno tutti insime per condividere ancora più intimamente la loro promessa d’amore. Per esempio Ben e Emily dalla Nuova Zelanda hanno celebrato il loro matrimonio al termine di una settimana passata con i loro più cari amici e familiari, che è diventato così il culmine di una meravigliosa esperienza di condivisione.

Dal punto di vista del celebrante, devo amettere che io adoro officiare i matrimoni senza il microfono, ma questo è possibile solo quando il numero di invitati non supera le 30 o 40 persone. Inoltre è più semplice essere flessibili nel caso di imprevisti - come ad esempio il mal tempo – per quel riguarda l’orario di inizio o lo spostamento di tutta la cerimonia in uno spazio chiuso, avendo molte meno persone da gestire.

Detto ciò, i matrimoni intimi non sono per tutti. Ma in questo periodo di incertezze - a volte, piuttosto che rimandare - vale la pena considerare i lati positivi di una cerimonia per pochi!